Con il suo quarto album, Runnegghiè, realizza un mondo sonoro fatto di estremi opposti, denso di violenza e dolcezze, con accenni e citazioni al mondo della tradizione, ripercorsi con sentimento contemporaneo. Il dialetto diventa chiave per un’emozione condivisa, comunitaria, che consente di trascendere il proprio sé per giungere ad un’estasi collettiva, pre-linguistica, in cui non importa più chi si è ma soltanto arrivare a disperdersi negli Altri, nella Musica, nel Tutto.
|